recensioni aquiloni

 

 

Febbraio 2006

aquilandria.it

 

Cos'è un aquilone

 

Scrive l'Ing. Guido Accascina, nel suo bellissimo ed esauriente libro "AQUILONI" (libro che consiglio a tutti quelli che si incuriosiscono ad osservare un aquilone volare):
un Aquilone è ufficialmente un oggetto più pesante dell'aria che vola sostenuto dal vento, ma in realtà è qualcosa di molto personale ed è difficile definire con esattezza se a volare sia un oggetto o qualcos'altro e se a tenerlo in aria sia solo il vento. Oltre che per giocare, gli aquiloni sono stati usati nel corso del tempo per trainare imbarcazioni, per sollevare persone, per spaventare nemici, per pescare, per salvare naufraghi, per fotografare dall'alto, per portare in quota strumenti metereologici, per segnalare, per alzare antenne radio, per contrabbandare liquori, per infiltrarsi in volo silenziosamente nelle linee nemiche, per passare cavi da una sponda all'altra di un fiume, per scopi pubblicitari, per catturare i fulmini, per entrare in una città assediata, per misurare. Distanze, per lanciare messaggi, per sperimentare il volo a motore e il volo planato ma anche, con un significato animistico, come mezzo per entrare in contatto col mondo degli dei, con l'anima delle cose, con la benevolenza del clima, con il soprannaturale, usando il destino del volo come auspicio del futuro. Gli aquiloni hanno una storia ricca e multiforme, che copre un arco di tempo di tremila anni, attraversa ambiti culturali estremamente diversi ed è costantemente rinnovata da nuovi progetti.

 

24 Aprile 2005

Juggling Magazine

 

Intervista di Adolfo Rossomando

 

GUIDO ACCASCINA, DA DOVE COMINCIAMO?

Nell’81, a Palermo, facevo parte di un gruppo di ragazzi che organizzava mostre e dava spazio alla creatività, e il PCI ci chiese di occuparci della Festa dell’Unità. Organizzammo così un giardino con un souk arabo lungo mezzo chilometro, pieno di gente, di fantasia, di colore. Parteciparono 50.000 persone, con un incasso di 95 milioni, e la festa venne prolungata di un’altra settimana! Ottenemmo allora in concessione zone degradate della città, coinvolgendo le forze attive della città.

In quei giorni mi arrivò da S. Francisco (USA) un pacchetto da parte di mio fratello Gabriele. All’interno c’era un aquilone acrobatico, e un catalogo di aquiloni. Sfogliandolo vidi per la prima volta delle vere e proprie sculture volant, ed immaginai di poter sognare di notte un aquilone, costruirlo il giorno dopo, farlo volare e infine venderlo. Un ciclo completo di produzione senza intermediari, padroni, in assoluta libertà (one man work). Il caso voleva che mia madre avesse aperto in quell’epoca un negozio Città del Sole, che il gruppo CDS prendesse già aquiloni dall’Inghilterra, e che il mio amico velaio Francesco Valenza, con il quale stavamo arredando la Festa dell’Unità con centinaia di teli in spinnaker colorati, conoscesse benissimo questi materiali. Pochi giorni nella sua veleria era già nata la ditta Alivola, che oggi è una piccola impresa con dipendenti, rappresentanti e un circuito di circa 500 negozi di giocattoli, di modellismo, di sport, di aquiloni e giocoleria, dove tutti sposano benissimo aquiloni e giocoleria. Un’impresa sana, che cresce con costanza e gradualità, senza indebitarsi con le banche, che ha un buon prodotto e ottimi clienti.

 

COME COSTRUIVI I TUOI PRIMI AQUILONI

Allora non c’erano in Italia libri sugli aquiloni, e bisognava inventarsi veramente tutto. Guardavo i cataloghi con la lente d’ingrandimento, cercando di capire quale struttura supportasse la vela. Erano tempi in cui dovevi sperimentare, procedendo per prove ed errori. Con pochi libri di riferimento, tra cui Kites, di David Pelham, e molta sperimentazione; decisi allora di realizzare un mio libro sugli aquiloni, che venne pubblicato da Stampa Alternativa. Ero così preso da questo libro che a volte alzavo gli occhi dalla scrivania e mi sembrava che tutta la stanza volasse!

C’era al tempo già un festival, quello di Cervia, dove nell’81 parteciparono 10 aquilonisti, di cui sette stranieri e tre italiani, e fino al 92/93 conoscevo nome e cognome di tutti gli aquilonisti italiani. Poi l’aquilonismo è cresciuto, così come le discipline e i tipi di aquiloni, ed ora in Italia, con ben 60 club di aquilonisti, mi capita spesso di andare ai festival e di conoscere forse nemmeno la metà delle persone.

 

IL MAGNETISMO DEGLI AQUILONI

L’aquilone, esistendo da migliaia di anni, ha una sua stratificazione e fa parte ormai della cultura sociale. Quando dico che costruisco aquiloni, subito rispondono “Ah!” e, aprendo le porte della loro memoria, pescano un archetipo che tutti abbiamo dentro - l’idea del volo - che non si perderà mai.

Una sera sulla spiaggia della Sicilia abbiamo alzato un aquilone che poi è scomparso nel buio della notte. Avevamo in mano questo filo e ci sembrava di essere attaccati alle stelle, un’esperienza un po’ magica. L’aquilone non ha tempo, e fatto il primo passo, come per la giocoleria e tante altre attività, varchi una soglia e non torni più indietro. Fai un movimento verso l’interno e verso l’esterno, entrando nella dimensione nascosta di te stesso e in un gruppo di persone da cui prima eri escluso. Un percorso iniziatico alla fine del quale sei più maturo, più adulto. Poi c’è chi come me ci rimane dentro per tutta la vita. Un giorno abbiamo attaccato ad un’aquilone un walkman ed una telecamera, che riprendeva a cento metri d’altezza il mare agitato, con il vento che entrava nel microfono e le poesie di Bob Wilson da sfondo; un video breve ma dagli effetti da brivido.

 

POPOLO DI GIOCOLIERI E POPOLO DI AQUILONISTI

Esiste, come in tutti i gruppi sociali, una rete, che non è codificata e che è formata da persone che col tempo si sono riconosciute in un certo spirito, magari diverso da altri. E’ un nucleo forte, di persone anche di una certa età, che promuovono con entusiasmo festival, dove, per esempio, amici norvegesi vanno in giro con in mano un tubo e un bicchiere, offrendo a tutti dell’ottimo whisky. Poi alzi il naso e scopri che la bottiglia è lassù in alto, attaccata ad un aquilone, ed il filo è appunto il tubo nel quale scorre il whisky!

Nel 97 a Palermo abbiamo realizzato un’opera in notturna con gli aquiloni, invitando 50 aquilonisti da tutto il mondo. Il testo L’AQUILONE, di Michelangelo Antonioni e Tonino Guerra, raccontava di un bambino in clausura che faceva volare il suo aquilone. Tutti capivano che era un segno di libertà e gli portavano filo dai paesi vicini, per farlo volare più in alto possibile. Nello spettacolo un piccolo aquilone veniva appunto aiutato nel volo da grandi aquiloni artistici. Un’opera corale, con musica ed una stravolgente scenografia volante. In quel caso tutti gli io si sono fatti da parte, e il tutto diventava maggiore della somma delle parti, proprio come avviene durante il toss up dei giocolieri.

Ricordo con piacere l‘atmosfera che si respirava a Torino durante la EJC del ‘97. Giocoleria ed aquiloni sono attività dove non regna l’atteggiamento conflittuale. Mi sembra una cosa sanissima, perché insegnano a stare bene con se stessi e con gli altri. Inoltre nella giocoleria non conta avere, o esibire, un bell’attrezzo, magari costosissimo, ma conta essere, essere capaci di far funzionare al meglio il tuo attrezzo, e ciò non consente bluff di alcun tipo.

 

LA SCELTA DELLA GIOCOLERIA

Mario Bartiromo, nostro collaboratore, si accorse che in altri paesi aquiloni e giocoleria viaggiavano ormai bene insieme. Incontrammo Mr. Babache alla EJC di Torino, e gli offrimmo una rete di distribuzione nazionale, perfettamente rodata, che ha funzionato da subito. La cosa importante è sapere cosa stai distribuendo, assistere negozi e clienti, avere un magazzino pronto a soddisfare le loro richieste. Penso che i giocolieri siano sempre un passo avanti rispetto a noi e, grazie al passaparola e alla continua sperimentazione, sono anche molto esigenti,  perfino sul colore degli attrezzi!

Agli inizi in ditta non sapevamo distinguere un diabolo da un devil stick, mentre oggi tutti abbiamo una buona familiarità con gli attrezzi, e Antonio Sciamanna, uno dei magazzinieri, dopo il lavoro va a fare spettacoli di giocoleria nel suo paese! Io invece faccio parte del circo Patani, insieme a Marina e nostro figlio Simone, e sono ormai un professionista della monoclava, che riesco a far passare da una mano all’altra (inside passing)! Abbiamo le nostre t-shirt e del circo fanno parte anche i cuginetti di Simone, insieme ai quali ci esibiamo una/due volte all’anno. Siamo insomma la dimostrazione di come ci si può divertire anche senza essere bravissimi.

 

IL MUSEO

In questi anni sto lavorando ad un progetto cui tengo molto, già approvato dalla Regione, dall’Ente Musei e dal comune di Montopoli: un museo di aquiloni. Fino all’inizio del 900 gli aquiloni, insieme alle mongolfiere, erano l’unico oggetto più pesante dell’aria capace di volare. Ricognizione,  rilevazioni meteorologiche, passaggio di cavi da una sponda all’altra di un fiume, sollevamento umano, utilizzo di antenne per la trasmissione di segnali radio (quest’anno ricorre il centenario di Marconi), ma anche i primi aerei, il paracadute, il deltaplano, sono stati realizzati grazie all’esperienza maturata con gli aquiloni. Questo museo racconterà l’affascinante storia degli aquiloni, offrendo a tutti la possibilità di realizzarli.

 

IL FUTURO

20 anni fa chi si schierava realmente contro la mafia veniva fatto fuori. Regnava una grande sensazione di impotenza, o di grande paura, e si respirava un’aria pesantissima, per cui mi trasferii a Roma, e subito dopo a Montopoli in Sabina, che trovai bellissima. Adesso, grazie alla giunta Orlando e all’intervento dello stato dopo le stragi di Falcone e Borsellino, la situazione in Sicilia è completamente cambiata, ed oggi, andando in giro per le strade di Palermo, che prima erano deserte, scopri fiumi di gente, fino a sera tardi. Decine di migliaia di cittadini che hanno cambiato la loro vita e creato un clima migliore. C’è più orgoglio e più dignità, così comincio a considerare l’idea di realizzare qualcosa in Sicilia, dove un clima meraviglioso offre potenzialità straordinarie per aquilonisti e giocolieri.

Mi piacerebbe concludere la mia carriera di aquilonista insegnando stabilmente ai bambini. Sono convinto che tutte le generazioni debbano fare l’esperienza di costruire e far volare un aquilone. C’è tanto lavoro da fare nelle scuole, dove più che difficoltà incontriamo solo aperture. Abbiamo fatto corsi e festival in tante città d’Italia, e portiamo sempre nel nostro catalogo l’immagine del momento di gioia vissuta a Villasimius, dove in una settimana facemmo costruire 1000 aquiloni ai bambini. Ma in Italia gli aquiloni vengono ancora visti o come un gioco per soli bambini o come un hobby, o uno sport super specializzato, per adulti. Nel nord Europa incontri gruppi di aquilonisti che si presentano ai festival in 40/50, dai bambini ai nonni, dimostrando come un oggetto comune possa catturare l’interesse e la passione di tutte le generazioni. In cambio del piccolo sforzo che richiede la sua costruzione, si viene generosamente ricompensati dal volo che il vento e l’aquilone producono, e questo puoi facilmente leggerlo nel sorriso di chi lo sperimenta.

 

Guido Accascina

0765 279821

info@alivola.it

www.alivola.it

 

 

Maggio 2003

 

 

 

 

Sulle ali del vento - www.ragazzinet.it 

 

Far volare un aquilone è molto divertente. Ma ti sei mai chiesto quanto lavoro richieda la sua realizzazione? Scopriamolo insieme, con l’aiuto di un esperto

 

di Francesca Capelli - francesca.capelli@ragazzinet.it

 

In questa  stagione è facile veder volare gli aquiloni. Gli adulti ricordano di averli fatti, da bambini, con le proprie mani: bastavano un paio di cannucce e carta velina. “Ottimi materiali”, dice Guido Accascina, fondatore di Alivola, azienda di Montopoli (Rieti)che produce aquiloni. “Ma aquiloni di questo tipo erano molto fragili e non si potevano smontare. Oggi si preferiscono materiali più tecnologici”. 

Come il ripstop di nylon, usato per fare le vele della barche, che pesa appena 42 grammi al metro quadro. Mentre per la struttura si preferiscono legno, vetroresina o fibre di carbonio, materiali che consentono di progettare aquiloni dalle forme impensabili fino a pochi anni fa. 
Siamo abituati a pensare che gli aquiloni servano solo per il gioco e il divertimento, mentre non è così. “Possono anche trainare e sollevare oggetti”, osserva Accascina. 

“Così sono nate discipline sportive, come il kite surf, cioè il surf con la tavola trainata da un aquilone. E non mancano gli ‘usi’ utili: un aquilone permette, per esempio, di prendere la temperatura dell’aria a 100 o 200 metri da terra. Fino all’inizio del ‘900 a questi oggetti erano affidati molti compiti che oggi svolgono gli elicotteri”.
Come si progetta un aquilone? Dipende dall’uso che se ne farà. Se deve trainare o sollevare un oggetto dovrà essere resistente e in grado di catturare tutto il vento disponibile. Se servirà a far giocare un bambino si preferiranno modelli molto leggeri e stabili. Per le discipline sportive (come gli aquiloni acrobatici a 2 o 4 fili) sono possibili modelli tridimensionali capaci, se ben manovrati, di evoluzioni spettacolari. 

Gli aquiloni che voleranno, per esempio, nella pianura padana, sono molti grandi e leggeri, per catturare più vento possibile, quelli destinati alla Sardegna, fin troppo ventosa, sono piccoli e pesanti.
“Malgrado l’impiego di materiali ad alta tecnologia, costruire aquiloni e un lavoro artigianale”, dice Guido Accascina. “Progettiamo l’aquilone, realizziamo il modello e lo facciamo collaudare a un esperto. Poi lo modifichiamo finché non otteniamo il risultato desiderato". 

Solo dopo questi passaggi, l'aquilone sarà messo in commercio.  
Il tutto richiede circa un anno di lavoro.
La squadra di collaudatori di Alivola comprende nomi illustri. 
Come Chicco Del Croce, campione di kite surf (nella foto qui a sinistra). O ancora, Ivan Memmo (nella foto qui sopra) e Fabrizio Lucci, entrambi campioni di trick, aquilone acrobatico a due fili. Infine Guido Maiocchi (campione europeo di aquilone acrobatico a quattro fili).
E i prezzi? Un aquilone da bambino costa da 20 a 50 €. Un acrobatico a 4 fili circa 150 €, per arrivare a 1000-1500 € per uno da kite surf.
Per sapere di più su Alivola:
www.aquiloni.it

 

   

febbraio 1998

 

Stampa Alternativa

 

Presentazione libro "Aquiloni"

 

Scritto da un costruttore professionista, "Aquiloni" è il primo libro realizzato sull'argomento in Italia, indispensabile per ogni aquilonista e pienamente godibile da chiunque voglia saperne di più.
Oltre ai tradizionali capitoli sui progetti e sulle tecniche di realizzazione, il libro contiene tre parti inedite: una ricostruzione storica, ampia e dettagliata, dell'evoluzione dell'aquilone dalla Cina di duemila anni fa fino ai nostri giorni; una parte che illustra, in modo semplice e divertente, l'aerodinamica del volo; un albero genealogico degli aquiloni, suddivisi per famiglie e generi, in modo da renderne facile il riconoscimento in volo.
Infine una aggiornata agenda con le date dei festival e gli indirizzi dei club, dei costruttori, dei negozi e dei fornitori dei materiali per la costruzione.
Illustrato da centinaia di disegni esplicativi, è arricchito dalle immagini dei migliori fotografi professionisti specializzati in aquiloni.